scuola di pesca

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TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULLA PESCA IN MARE DALLA SPIAGGIA

sabato 27 agosto 2011

TUTTO sul CEFALO


I cefali appartengono alla Famiglia dei Mugilidi. Tali pesci sono caratterizzati dall’avere un corpo fusiforme, poco compresso ai lati. La bocca è particolare, generalmente piccola e più o meno carnosa e protrattile; inoltre nelle branchie sono presenti delle branchiospine che utilizzate per filtrare piccoli organismi e particelle organiche (che fanno parte della loro dieta) presenti nel sedimento ed evitando così di ingerire il sedimento stesso. Il sistema digerente di questi pesci si presenta con un intestino solitamente lungo e per la presenza di ciechi pilorici che aumentano la capacità assorbente del tratto. Quasi tutte le specie di cefali sono eurialini, ovvero riescono a sopportare ampie escursioni saline riuscendo quindi a vivere sia in acque salmastre, che salate; tuttavia per riprodursi si allontanano dagli ambienti salmastri e dalle lagune costiere per raggiungere l’ambiente prettamente marino. Non tutte le specie sono ugualmente apprezzate e ricercate, ma rivestono un grande interesse dal punto di vista della pesca professionale e quindi sono ampiamente commercializzate in varie parti di Italia. Per il pescatore sportivo il cefalo rappresenta una preda dilettevole e relativamente facile da far abboccare in quanto non è un pesce eccessivamente diffidente.

Elenco dei diversi metodi per la cattura del cefalo:

1° metodo:
questo metodo utilizza il vaso di vetro adoperato per la conserva dei sott’oli, il volume ideale dovrebbe essere di 5 litri. Bisogna poi “tappare” il vaso con l’utilizzo di una pezza bianca che manterremo aderente all’apertura con l’aiuto di un elastico delle giuste dimensioni. Al centro della pezza va praticato un foro e successivamente si mette un po’ di farina all’interno del vaso. A questo punto possiamo calare il nostro vaso nel punto che consideriamo più indicato ed in almeno 1 metro di profondità. Dopo una mezz’ora circa troveremo all’interno diversi cefalotti ottimi per utilizzarli come vivo e possibilmente qualche salpa. A questo punto non ci resta che selezionare quelli di nostro interesse e mantenerli in vita fino al loro utilizzo in un capiente secchio pieno d’acqua. Con questo metodo non aspettatevi la cattura di grossi esemplari.

2° metodo:
portiamoci a ridosso di un fondale roccioso in prossimità della foce di un fiume. Costruiamoci una coroncina composta da nove ami ad occhiello utilizzando un terminale dello 0,60 e colleghiamolo ad un galleggiante bianco a pera. A questo punto inneschiamolo con un bel pezzetto di pane (il pane che consiglio sono i panini al burro o quello francese). Una volta nascosti bene gli ami tra il pane utilizzato come esca lanciare, le catture non si faranno attendere e l’occhiata con questa pesca non è rara.

3° metodo:
pratichiamo la pesca con la bolognese su fondale sabbioso i in prossimità di un porto. Innescando del bigattino su un piccolo amo montato su 2 metri di terminale sarà facile procurarsi il nostro vivo.

4° metodo:
anche se vi sembrerà strano i cefali si catturano anche a spinning, di notte e belli grossi! Provare per credere. Consiglio un testa rossa di 7 cm della yo-zuri in quanto più lucidi ed attraenti per i nostri cefali oppure gli artificiali simili a sarda. Andate di notte e vi divertirete.

5° metodo:
questo metodo è conosciuto localmente con il nome di “mazzone” e consiste in un terminale tripartito in 3 braccioli contenenti 3 ami ciascuno. Descriviamo adesso la preparazione: su due lenze di circa 20 cm leghiamo 3 ami in modo consecutivo ad un estremità distanziandoli di circa 2 cm uno dall’altro. Ripetere la stessa operazione con un filo più lungo, un metro circa. Una volta che abbiamo i 3 fili bisogna unirli con un nodo doppio che sarà distante dal primo amo 8-10 cm circa. A questo punto occorre tagliare i fili più corti, aggiungiamo un piombo scorrevole ed un asola all’estremità opposta ed abbiamo pronto il nostro bel terminale per cefali. Utilizzando il nostro innesco pastoso di pane formaggio e sarda e nascondendo bene gli ami le catture non si faranno attendere. Oltre ai cefali non sorprendetevi se beccherete qualche bella mormora, orata, occhiata, sarago e perché no la leccia
Come avete visto i metodi per procurarci i vostri cefali da utilizzare come esca sono molti, a voi scegliere il più adatto e ricordate che in mare le sorprese non mancano mai!

Ecco una foto del tipico ( mazzone ) molto in uso nella pesca al cefalo dalle nostre parti.


Come potete notare si basa su 9 ami 3 per ogni filo.

Autori
Michele Di bella per la parte tecnica
Francesco Tiralongo per la biologia

2 commenti:

  1. salve amici volevo sapere x la pesca del cefalo ,la lenza sul mulinello di quanti mm deve essere(faccio pesca dalla spiaggia in calabria) grz amici.

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